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Il segmento testuale Errico Malatesta è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 22Entità Multimediali , di cui in selezione 17 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 68

Brano: Anarchici

Pietro Nenni (allora repubblicano) ed Errico Malatesta, vi furono 15 feriti e tre morti: I anarchico Antonio Casaccia e i giovani repubblicani Attilio Gambuglioni e Nello Budini. L’eccidio provocò vivissime reazioni in tutta Italia: si ebbero in molte località scioperi generali di protesta che videro in prima fila gli anarchici, con i socialisti e i repubblicani. A Ravenna, Ancona, Forlì, Fabriano, Jesi, Parma, i moti (passati alla storia sotto il nome di settimana rossa) assunsero carattere insurrezionale e in alcuni centri la popolazione giunse sino a proclamare la repubblica. Con il ritorno alla normalità, Errico Malatesta dovette tornare in e[...]

[...]llo Budini. L’eccidio provocò vivissime reazioni in tutta Italia: si ebbero in molte località scioperi generali di protesta che videro in prima fila gli anarchici, con i socialisti e i repubblicani. A Ravenna, Ancona, Forlì, Fabriano, Jesi, Parma, i moti (passati alla storia sotto il nome di settimana rossa) assunsero carattere insurrezionale e in alcuni centri la popolazione giunse sino a proclamare la repubblica. Con il ritorno alla normalità, Errico Malatesta dovette tornare in esilio a Londra.

Nel 191415 la campagna per l’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale portò, tra gli altri, Filippo Corridoni, Alceste De Ambris, Michele Bianchi e Edmondo Rossoni a rompere con l’U.S.I. per passare aH’interventismo. La maggioranza degli anarcosindacalisti, capeggiata da Armando Borghi (v.), che verrà internato per tutta la durata del conflitto, resterà invece su posizioni di lotta contro la guerra. Nel 1918 l’U.S.I. accentuò le caratteristiche di associazione anarchica, espulse i sindacalisti che erano stati favorevoli alla guerra e assunse il no[...]

[...]lla occupazione delle fabbriche (v.), pur dando una propria interpretazione ai Consigli di fabbrica. A Torino, alcuni noti anarcosindacalisti si unirono al movimento delOrdine Nuovo» (v.). Nel 1919 tra l'U.I.L., il Sindacato ferrovieri e la Confederazione generale del lavoro intercorsero trattative per arrivare alla fusione, ma le condizioni di « assorbimento » poste dai dirigenti della C.G.L. non vennero accettate dagli altri. Nel dicembre 1919 Errico Malatesta, tornato dall’esilio e accolto in alcune località con entusiastiche manifestazioni, fondò a Milano il quotidiano anarchico Umanità Nova. Sei mesi dopo, si tenne a Bologna il Congresso dell’Unione Anarchica Italiana (14.7.1920), che approvò il programma proposto da Malatesta. Dal 26 al 29 luglio 1920 gli anarchici parteciparono al grande movimento popolare di Ancona (v.) contro la partenza dei bersaglieri per l’Albania.

Il 23.3.1921 alcuni giovani anarchici individualisti fecero esplodere una bomba nel teatro Diana di Milano

durante una rappresentazione. L’atto terroristico provocò 21 mo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 305

Brano: Federzoni, Luigi

dogli armi e altri cospicui aiuti nel miraggio di condizionarlo a sinistra; le sue navi batterono la bandiera rossa della Reggenza del Carnaro. Nel gennaio 1920, in concomitanza con lo sciopero generale dei ferrovieri, tre navi controllate dalla Federazione si tennero nelle acque di Ancona per sostenere attesi moti insurrezionali concordati tra Giuli etti, D’Annunzio e l’anarchico Errico Malatesta.

L'appoggio alla Rivoluzione sovietica

La F.N.L.M., nella quale militavano anche numerosi anarchici, appoggiò d’altra parte la Russia Sovietica nei primi anni dopo la Rivoluzione, tra l’altro dirottando su Fiume (settembre 1919) la nave Persia con un carico d’armi originariamente destinato agli eserciti bianchi. Nel maggio 1920 partecipò ufficialmente al cosiddetto Convegno Rosso per la difesa della Russia dei Soviet (a quella iniziativa presero parte il Sindacato Ferrovieri, la C.G.I.L., I’U.S.l. il P.S.I., VUnione Comunista Anarchica, il P.R.I., VAvanti! e Umanità Nuova). Nello stesso[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 67

Brano: Anarchici

ancora nel 1920, nel programma elaborato da Errico Malatesta, ii più autorevole esponente degli anarchici italiani, non si trovano le parole fabbrica, capitalismo, capitale finanziario. Gli obiettivi sociali sono sintetizzati nell’abolizione della proprietà privata della terra, delle materie prime e degli strumenti di lavoro. Secondo gli anarchici, la libertà non è punto di arrivo di un lungo periodo di lotte di classe e sociali (attraverso le quali il proletariato diviene classe dominante), ma la risultante del libero gioco delle leggi naturali della società. Per essi, la liberazione dell’individuo è presupposto e condizione essenziale per la liberazi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 337

Brano: [...]o ». Le stesse cose ripetè a Lenin, ma poi non accettò

lo statuto deH’Internazionale sindacale e tornò in patria mentre stava assumendo slancio il movimento dell’occupazione delle fabbriche (v).

Appena rientrato in Italia, essendosi il dirigente anarchico rifiutato di avere un abboccamento con i rappresentanti del governo, fu reso operante un vecchio mandato di cattura e A.B. venne rinchiuso nel carcere milanese di San Vittore, insieme con Errico Malatesta. Successivamente Borghi fu uno dei promotori dell’AIleanza del lavoro (v.), sorta nel febbraio 1922, e dopo l’avvento del fascismo visse qualche tempo a Milano.

Nel 1923, recatosi a Berlino per un convegno deH’Internazionale anarchica, passò poi a Parigi e vi soggiornò sino all’ottobre 1926, anno in cui andò in America per un ciclo di conferenze. Qui rimase sino al termine della seconda guerra mondiale, partecipando all’attività della piccola colonia di emigrati antifascisti e collaborando alla stampa anarchica. Rientrato in Italia nel 1945, ha diretto «Umanità Nova».

B.An.

Autore di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 318

Brano: [...]to di direzione non esitò a sostenere fino in fondo l’azione, respingendo ogni tentativo di compromesso.

Al convegno indetto a Milano dalia Fiom per ratificare la decisione di sgombero delle fabbriche, seguita all'accordo tra D’Aragona e Giolitti, si oppose strenuamente nella con

sapevolezza delle conseguenze gravissime che ne sarebbero derivate al proletariato. Si richiamò in quel l'occasione, facendole proprie, alle parole ammonitrici di Errico Malatesta: « Se gli operai traditi abbandoneranno le fabbriche, si aprirà la porta alla reazione e al fascismo e sarà cancellata in Italia ogni tràccia di libertà per un lungo periodo di tempo ».

Anche dopo la sconfitta operaia Ferrerò continuò la lotta alla testa dei metallurgici torinesi nella sempre più difficile difesa della classe operaia contro il fascismo.

La morte

Il 18.12.1922 Pietro Ferrerò si trovava nella sede della Camera del lavoro di Torino quando, verso mezzogiorno, arrivò una banda fascista. Il reparto di guardie regie posto a difesa dello stabile non oppose resistenza e lasci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 579

Brano: [...]va marinara «■ Garibaldi » (v.). Eletto deputato nel 1919 nelle liste del partito socialista riformista, appoggiò l’impresa fiumana di D’Annunzio facendo trasportare sulle navi mercantili grandi quantità di armi, e progettò perfino una marcia « rivoluzionaria » su Roma che avrebbe dovuto muovere da Fiume. Questo singolare progetto avrebbe dovuto fondere in un « fronte unico » la sinistra massimalista di Giacinto Menotti Serrati e l’anarchismo di Errico Malatesta e Borghi con il movimento nazionalista, per evitare la guerra civile e impedire al fascismo di farsi paladino degli interessi capitalistici.

Secondo Giulietti, una « rivoluzione organica » si sarebbe potuta sviluppare armonicamente grazie a sindacati di « produttori » riunenti nelle stesse mani capitale e lavoro, così com’era avvenuto per la Cooperativa marinara da lui fondata, ma si trattava di un « fronte unico » assai poco corrispondente alle reali sollecitazioni politiche di quel periodo. Nondimeno il progetto « insurrezio

nale » GiuliettiD’AnnunzioMalatesta, consistente nel portare[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 135

Brano: [...]r ragioni conservatrici e con caratteri moderati. Alle elezioni del 1913

Giolitti riportò la maggioranza assoluta: i socialisti ebbero 52 seggi, ma il gruppo di Bissolati conservò una certa consistenza, con 22 deputati. Il sistema giolittiano era in apparenza ancora assai solido; ma in realtà la crisi era vicina.

« Settimana rossa »

Il 7 giugno 1914 si tenne ad Ancona un comizio antimilitarista organizzato, tra gli altri, dall'anarchico Errico Malatesta (v.). Alla fine del comizio si formò un corteo, contro il quale intervenne la polizia, aprendo il fuoco: 2 dimostranti furono uccisi e molti vennero feriti.

La notizia deH’eccidio spinse la Direzione socialista a proclamare

10 sciopero generale, vincendo le esitazioni della Confederazione generale del lavoro. Allo sciopero partecipò Ì'U.S.I. (Unione sindacale italiana), mentre il Sindacato dei ferrovieri, che pure nei mesi precedenti si era distinto per le sue posizioni intransigenti, aderì con un certo ritardo.

La frantumazione delle forze proletarie, le incertezze e le debolezze de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 233

Brano: [...] vecchi luridi reclusori. Non « riformano » il prigioniero. Al contrario, nefìa grande, nella schiacciante maggioranza dei casi hanno su di lui l'effetto più disastroso ». (« Memorie di un rivoluzionario », Roma, 1968, pag. 306).

La crisi che accompagnò lo scoppio della Prima guerra mondiale trovò Kropotkin in posizioni ideologiche contraddittorie. In contrasto con gli anarchici rimasti fedeli all'internazionalismo e all’antimilitarismo (come Errico Malatesta col quale era in rapporti), con altri intellettuali firmò un manifesto di appoggio alla guerra condotta dalla Gran Bretagna e dalla Francia contro la Germania. E nell’estate 1917 tornò in Russia per sostenere Kerenskij, schierandosi contro Lenin e la Rivoluzione d’ottobre. Quando però le forze dell'Intesa aggredirono la Russia, Kropotkin sostenne in campo internazionale la lotta contro l’intervento reazionario.

La morte Io colse, mentre nella Russia sovietica era molto aspra la polemica fra bolscevichi e anarchici. Nondimeno alle sue esequie parteciparono anarchici e comunisti insieme, tal[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 485

Brano: [...]Malatesta dovette tornare a Londra. Rientrò in Italia al delinearsi dei Fasci siciliani, ma fu nuovamente costretto all’esilio e riparò ancora in Inghilterra.

Dalle pagine di Umanità Nova, in quegli anni (18961897) Malatesta si batté per la scissione dei socialistianarchici, di cui si faceva portavoce, dagli anarchiciindividualisti. Escluso dal Congresso internazionale di Londra (luglio 1896), in agosto pubblicò il numero unico L’Anarchia.

Errico Malatesta

Ai primi del 1897 rientrò in Ancona, dove a partire dall’aprile fece uscire L’Agitazione, con lo scopo di contenere la nuova deviazione ideologica rappresentata dal Merlino, ma a novembre venne scoperto e arrestato. Rilasciato, fu ancora arrestato il 18.2.1898, nel clima di feroce repressione instaurato dal governo di Pelloux. Avrebbe dovuto essere scarcerato in agosto, ma invece a settembre venne assegnato al domicilio coatto in Lampedusa. Da qui evase e, dopo altre peripezie, nel maggio 1899 approdò a Londra. Tre mesi dopo era negli Stati Uniti, dove tenne conferenze per la colonia anarc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 722

Brano: [...]ova e ne trasse conseguenze così lucide, da fornire un appoggio determinante all'avvento del fascismo e poi al consolidamento del regime.

Antimilitarismo operaio

L’antimilitarismo del movimento operaio non resse invece alla prova. Che le masse contadine e operaie sentissero il servizio di leva come una pesante oppressione, è certo; uomini politici del livello di Filippo Turati, Leonida Bissolati (prima della sua conversione patriottica) ed Errico Malatesta (v.) condussero contro le istituzioni militari una battaglia coerente, denunciandone la struttura di classe e le funzioni di polizia. Mancò però una saldatura tra l’antimilitarismo istintivo delle masse e le dichiarazioni di pochi dirigenti; e la battaglia condotta da\V Avanti! contro l’esercito, come quella più accesa degli anarchici (v.), non riuscì mai ad alimentare un movimento di massa cosciente e organizzato. Fu così che i sindacalisti rivoluzionari e alcuni anarchici, che all’inizio del secolo avevano scatenato una violenta campagna antimilitarista, con la Guerra mondiale si convertiro[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Errico Malatesta, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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